La settimana a teatro: 20-26 febbraio

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Prosegue la ricca messe di spettacoli in terra di Toscana: sette giorni (anzi sei) di teatro davvero per tutti i gusti: vi proponiamo il nostro ormai consueto (e premiato) monitoraggio, forti del metamorfico Calendazzo ma non solo.

Da martedì a domenica – Carrara, Massa, Lucca (e relative province)

La concorrenza tra Massa e Carrara è storica, e, in questo midweek, s’estenderà alla scena: in parziale contemporanea, al Guglielmi prosegue, martedì e mercoledì sera, la fortunata tournée della Casa di bambola secondo l’ottimo Roberto Valerio (ne potete leggere qui, ma ci torneremo sopra); nelle stesse date con l’aggiunta di giovedì, agli Animosi freschi di riapertura ecco La pazza della porta accanto, commedia firmata da Claudio Fava per la regia di Alessandro Gassmann, artista cui non mancano cognome e valore, benché se ne ricordi una recente ciambella senza buco. Non s’escludono sguardazzi
Si va sul sicuro, invece, a Seravezza, giacché l’amica Elisabetta Salvatori invita presso le “sue” Scuderie Granducali uno spettacolo che abbiamo amato e che consigliamo vivamente a tutti: mercoledì e giovedì, spazio alla rilettura scespiriana di Dario Marconcini che, affiancato dalla bravissima Giovanna Daddi (leggetene l’intervista a due voci), propone il notevole Minimacbeth. Per convincervi ad andare, vi segnaliamo la recensione del sottoscritto e pure quella di Andrea Balestri.
Tempo di Pasolini, invece, nei due teatri più grandi della provincia lucchese: all’Alfieri di Castelnuovo Garfagnana la sera di giovedì e al Giglio di Lucca nel weekend, torna in scena l’ambizioso Porcile, regia di Valerio Binasco, realizzato in ambito pratese con un cast assolutamente rodato, composto da Mauro Malinverno, Valentina Banci, Francesco Borchi, Elisa Cecilia Langone, Franco Ravera, Fulvio Cauteruccio, Fabio Mascagni e Pietro d’Elia. Ve ne abbiamo parlato l’anno scorso, vorremmo tornarci sopra. 
Infine, altri due giorni di Assemblaggi provvisori allo Scompiglio di Vorno: tra sabato e domenica, spazio a una serie di iniziative tra installazione e performance, come di consueto dedicate alle tematiche di genere e alle oscillazioni identitarie. Si tratta di Rattingan Glumphoboo_trilogia del collettivo fiorentino Fosca (Fosca, ideazione e regia di Caterina Poggesi, con  Laura Dondoli) .:Walter_Wendy .Carlos:,, con Valerio Chellini e Laura Rossi, per i quali vi rimandiamo alle rispettive schede sia allo scopo di trarne maggiori informazioni sia per verificare correttamente gli orari. Non escludiamo di andare a vedere.

Da martedì a domenica – Derby Livorno-Pisa, ma non solo

Altra concorrenza sin troppo celebre, benché sprovvista di reali fondamenti storici: parliamo di Livorno e Pisa, che si “passeranno” L’ora del ricevimento, una delle ultime drammaturgie di Stefano Massini (leggete anche il suo questionazzo) per la direzione di un Michele Placido che pare aver “preso gusto” alla regia teatrale. Protagonista Fabrizio Bentivoglio, circondato da altri otto interpreti, per dare vita a una storia drammatica d’ambientazione francese. Al Goldoni, da martedì a giovedì; al Verdi, sabato e domenica
E si torna a far spettacolo anche nell’evocativo (ma non comodissimo) Teatro Sant’Andrea, sempre a Pisa: mercoledì sera arriva la danza contemporanea di E-ink 1999>2015, interpreti Biagio Caravano e Michele Di Stefano. Siamo incuriositi, ma anche un filo perplessi, e non certo per la proposta scenica: a che scopo aprire gli spazi una tantum? Chissà. 
Chi, invece, tiene vivi teatri e centri di provincia è, senza dubbio, il bravo Andrea Kaemmerle: la stagione del Teatro delle Sfide di Bientina ospita un falso monologo che abbiamo visto e più volte sguardazzato, vale a dire il bel Gobbo a mattoni di Riccardo Goretti. Va visto e, per convincervi, vi riportiamo la recensione del sottoscritto e pure quella dell’arlecchina Francesca Cecconi.

Oltreconfine – Prato, Pistoia, Firenze tra sorrisi, musica e (temutissimo) gender

Finito con Pisa, passiamo a Firenze. Anzi, no: perché l’adattamento del romanzo Le sorelle Materassi da parte di Ugo Chiti, con protagoniste Lucia Poli, Milena Vukotic e Marilù Prati, dopo la tenitura fiorentina alla Pergola (sino a venerdì 24), si trasferirà sulle tavole del Teatro Era, sabato e domenica, a Pontedera
Nuova frontiera del teatro italiano, complici pure alcuni bizantinismi delle normative legate al Fondo Unico sullo Spettacolo emanate due anni or sono, è quella della serialità: in tal senso devono considerarsi lavori come Il giro del mondo in 80 giorni, di Sotterraneo (gruppo che, nell’ultimo anno ha perduto, nel nome, il termine Teatro). La seconda puntata dell’allestimento ispirato a Jules Verne sarà di scena al Magnolfi di Prato da martedì a domenica. Da vedere. 
Da parte sua, il Teatro di Rifredi, quartiere tra i più popolari e autentici di Firenze, riabbraccia Serra Yilmaz, protagonista dello spettacolo La bastarda di Istanbul, dall’omonimo romanzo di Elif Shafak, che sosterà da martedì 21 febbraio sino a domenica 5 marzo. Ne abbiamo già parlato un anno addietro. 
La settimana fiorentina propone anche musica: al Goldoni, da giovedì a domenica, ecco Il Frankenstein, sottotitolo Ovvero l’amor non guarda in faccia, mostruoso melodramma giocoso in un atto, con un prologo, due intermezzi e una morale; lo firmano, per quel che concerne le musiche, Michele Della Valentina e Aurelio Scotto, mentre il libretto è di Andrea Stanisci e Gabriele Duma (quest’ultimo figura pure come regista). Dirige Nicola Paszkowski e saremmo curiosi di vedere. 
Sempre a Firenze, venerdì serata “secca”, invece, al Teatro Cantiere Florida, con Anatomia, coreografia e danza di Simona Bertozzi, musiche e live electronics di Francesco Giomi. Difficile riuscire a vedere, ma ve lo consigliamo a priori. 
Più di un pensierino faremmo, invece, su due spettacoli che abbiamo già visto: da giovedì a domenica, il Fabbricone di Prato saluta il ritorno di Motus, in particolare dell’acclamatissimo MDLSX, “dispositivo scenico” al cui centro agisce Silvia Calderoni. Si parla di identità sessuale, del temutissimo gender che parrebbe terrorizzare i sostenitori della “normalità”, attraverso una serie di soluzioni ardite e d’indubbia potenza: su questi schermi ne abbiamo già parlato sia con una recensione di Sara Casini sia con uno specifico sdottorazzo firmato dal nostro guru, Giacomo Verde. Non escludiamo di tornarci sopra. 
Infine, last but not least, accogliamo con piacere la notizia delle due repliche (venerdì e sabato al Teatro Studio di Scandicci) di Lourdes, peculiare operazione con protagonista l’ottimo Andrea Cosentino. Ricordiamo il debutto di questo lavoro per I Teatri del Sacro 2015, edizione che, notizia per adesso passata sottotraccia, coincide con l’ultima collocazione lucchese del festival (quella del prossimo giugno si terrà ad Ascoli Piceno). Per una volta, Cosentino figura non come attautore solitario, unico responsabile dell’allestimento: testo e regia sono di Luca Ricci, in scena è presente la bravissima Danila Massimi che “in scena sfiora e fa vibrare strumenti inconsueti”, come descrittoci da Carlo Titomanlio nella puntuta recensione che pubblicammo per la prima assoluta. Ci piacerebbe rivedere il lavoro, perché convinti che abbia potuto col tempo assestarsi adeguatamente. Lo consigliamo.

E anche per questa volta, abbiamo finito. Andate a teatro, vi ci mandiamo noi.

 

Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.

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