Uno spettacolo italo-cinese al Fabbricone di Prato

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Riceviamo e pubblichiamo:

Domenica 15 febbraio alle ore 21 al Teatro Fabbricone di Prato va in scena “TONG MEN-G- Porta di Bronzo: STESSO SOGNO”, il primo spettacolo prodotto in Italia con un protagonista di origine cinese, SHI YANG SHI, in doppia lingua e rivolto ad un pubblico misto.

TONG MEN‐G racconta la storia di Yang, nato a Jinan, nel Nord della Cina, nel 1979. A 11 anni è arrivato in Italia insieme alla madre: è stato lavapiatti, venditore ambulante di erbe e unguenti cinesi sulle spiagge, studente bocconiano, traduttore simultaneo per ministri, imprenditori e registi internazionali di cinema; attore di teatro, tv e cinema, e recentemente, inviato speciale de “Le Iene”. Yang è un cinese alto: 189 cm. Yang è un cinese bello.

-® Ilaria Costanzo_TongMen-g-5744Yang non sa chi è. Come molti ragazzi di seconda generazione conosce poco sia la storia della sua ‘vecchia patria’ che della nuova; è abitato da brandelli e macerie di identità e culture, ma obbligato a trovare nuovi equilibri e sintesi tra la cultura del luogo in cui è nato e quella di dove è cresciuto. Sono cinese perché sono nato in Cina o italiano perché sono cresciuto in Italia?

Attraverso le vite dei suoi antenati, Yang ha fatto un viaggio alla ricerca delle sue origini e ha avuto modo di conoscere da vicino alcuni momenti della grande storia del suo paese d’origine. Grazie alle memorie raccolte direttamente dai parenti che vivono ancora in Cina, registrate e tradotte, ha preso corpo il ‘Libro degli Antenati’: la trisavola materna, i bisnonni paterni, il nonno materno e il padre, ne sono i protagonisti. Le loro vite attraversano la guerra civile in Cina tra nazionalisti e comunisti, l’invasione giapponese, la rivoluzione culturale di Mao. fino ad arrivare agli anni Ottanta con la morte di Zhang Cheng – ‘Sincerità’ – lo zio materno down che chiude la prima parte della storia.

-® Ilaria Costanzo_TongMen-g-5632Nella seconda parte, lo spettacolo racconta la “riprogrammazione culturale” di Yang avvenuta a partire dal 1990, quando a 11 anni arriva in Italia, insieme alla madre, mostrando le contraddizioni, le possibilità, il precario equilibrio della condizione di uomo orientale/occidentale che vive in Italia da oltre 20 anni e che dal 2006 è cittadino italiano.

L’ultimo capitolo di Tong Men-g prende inizio da un video e da una data: 1 dicembre 2013, giorno in cui a Prato scoppia un incendio in una fabbrica cinese e 7 operai che ci dormivano dentro, muoiono carbonizzati.

Da anni Yang insieme ad altri artisti del Compost, realtà di produzione indipendente che ha sede a Prato, crea azioni di arte sociale che hanno l’obbiettivo di favorire il dialogo tra la comunità cinese e quella italiana; da dicembre ad oggi, il Compost é stato coinvolto in una difficile opera di mediazione culturale tra le due comunità e Yang  spesso si è trovato e si trova a fare da interprete in situazioni reali dove il conflitto e la tensione tra italiani e cinesi sono altissimi: la trasfigurazione teatrale mette in scena una di queste situazioni con un registro tragicomico.

Italia vs Cina: Yang -Arlecchino traduttore e traditore di due padroni, a chi dà ragione? Da che parte sta? E come si esce da un conflitto che sembra non poter essere conciliato, come in ogni tragedia degna di questo nome?

Al TEATRO FABBRICONE domenica 15 febbraio

Biglietti
da 7 a 17 euro
Info e prenotazioni Teatro Metastasio – tel 0574 608501
Info stampa Cristina Roncucci 0574 608504 – 347 1122817
Ufficio Stampa Compost Silvia Bacci 338 6660784 silviabaccistampa@tiscali.it

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