La settimana a teatro: 9-15 novembre

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Impossibile, a questo giro, dar conto di tutto il teatro che s’agita nelle nostre lande tra lunedì (anzi: martedì) e domenica: 45 performance distribuite su 20 titoli. Davvero troppa roba per non incorrere nell’imperdonabile rischio della prolissità e, soprattutto, della (vostra) mancata lettura. Sul tema d’una certa sovrabbondanza, per quanto da altri presupposti, presto s’esprimerà l’Arlecchino, ma tempo al tempo. Voi diffidate dalle imitazioni: nessuno ci imita (ci spiace un po’, ma lo capiamo: nemmeno noi ci imiteremmo), e il sapido gioco di parole serve ad anticiparvi che ci è arrivata la prima, attesissima (e in sé comica) diffida legale. Posate i calici: anche a ‘sto giro in galera non ci andiamo, benché la speranza ci sia sempre. Comunque, son già pronte le magliette JeSuisArlequin.
Data la gran quantità di offerte, ci limiteremo a un pugno di segnalazioni, senza ripresentare spettacoli in cartellone già la scorsa settimana. Per un quadro completo, vi rimandiamo alla certosina consultazione del consigliatissimo Calendazzo.

Dal martedì a domenica − Zoom Festival a Scandicci (FI)

le vacanze dei signori lagonìaA Scandicci, molti spettacoli per tutta la settimana: martedì 10, due interpreti che apprezziamo (Francesco ColellaMariano Pirrello) saranno impegnati in Le vacanze dei signori Lagonia, già trascorso nel programma contemporaneo (certe differenziazioni ci fanno sorridere: anzi, la loro ratio lo fa) della Versiliana. La sera successiva, sarà il turno di Senza trama né finale, allestimento cechoviano diretto da Carmen Giordano (ne scrisse la nostra ormai impegnatissima Anna Solinas).
Florian metateatro - invernoSegnaliamo, nel ricco programma della rassegna (allestita dalla Compagnia Teatro Krypton e per il quale vi rimandiamo al sito ufficiale), anche Inverno – Omaggio a Jon Fosse, in programma sabato sera: ricordiamo l’allestimento prodotto a Lucca (e qui recensito) per la regia di Oskaras Koršunovas, con Marco Brinzi Ruta Papartyte, e non conserviamo un gran ricordo del pur celebrato testo; Vincenzo Manna e Anna Paola Vellaccio lo ripensano volgendolo interamente al femminile, coinvolgendo in scena Flaminia Cuzzoli. Non escludiamo che un arlecchino possa andare a sbirciare.

Da giovedì a domenica − Santeramo e Omini a Pontedera

GLI OMINI LA FAMIGLIA CAMPIONE 2Da giovedì a domenica ritorna in scena, abbiamo perso il conto delle repliche ma ci paiono davvero parecchie specie se rapportate alla porzione di territorio coperta, Michele Santeramo con La prossima stagione, allestimento quasi sguardazzato (ma leggete sino in fondo, per favore!) mesi or sono. Dalla sera successiva in poi, il Teatro Era offre un doppio appuntamento, affiancando alla performance del drammaturgo/attore pugliese una bella proposta come La famiglia Campione del gruppo Gli Omini. Si tratta di un lavoro con alle spalle un percorso di indagini e laboratori (procedimento piuttosto consueto per la formazione), in un progetto che ha coinvolto cinque comuni della provincia fiorentina e numerose persone. L’idea è, senz’altro, quella di raccontarvene.

Giovedì e venerdì Qualcosa si muove, ma non solo per SPAM! (Valdottavo e Ponte a Moriano, LU)

Addio alle armiC’è uno spazio, in quel lembo di terra chiamata “Mediavalle” che è l’imbocco per andare in Garfagnana o raggiungere, da Lucca, l’Abetone, che si sta muovendo con attenzione e, ci pare, intelligenza: è il Teatro Colombo di Valdottavo che inaugura la propria stagione con l’hemingwayiano (si dirà così?) Addio alle armi, giovedì sera; il progetto è pensato e tradotto in scena dagli stessi interpreti, ossia Stefano DetassisMaura Pettorusso, che sono esponenti anche della compagnia Macelleria Ettore. Insomma, ci pare una buona occasione e probabilmente un arlecchino vi saprà dire.
La sera dopo, invece, prima apparizione assoluta della “compagnia terribile” Babilonia Teatri, realtà ormai consolidata della nuova scena italiana degli ultimi anni: Made in Italy è uno dei loro primi lavori (del 2007), che chi scrive vide (senza apprezzare granché) in un passaggio volterrano. Di certo, si tratta di una novità per il territorio lucchese e, probabilmente, qualcuno ve ne racconterà.

Venerdì 13 − Danza contemporanea al Grattacielo (Livorno)

A Livorno, nel caparbio spazio del Grattacielo, una proposta che siamo felici di riportare: il titolo è Hand over, scritto da Asia Pucci Chelo Zoppi (curatrici anche delle coreografie), prodotto dalla Compagnia Noal Danza. Le note che ci sono giunte parlano di ricercare “l’una nell’altra il segno identitario che ci riconduce alle nostre origini. Il segno che ci rende somigliantemente diverse. La meraviglia della maternità è la possibilità di non morire. La meraviglia dell’essere figlia quella di ereditare una memoria silenziosa, fisica , non necessariamente nel tratti del volto, ma densa di gesti, di sguardi e di posture. Di piccoli tic, di grandi distanze e viscerali passioni“. Non abbiamo capito granché, ma potrebbe essere il vero motivo per interessarsene.

Sabato e domenica – Emmanuelle Riva e consesso critico al Funaro (Pistoia)

Emmanuelle Riva, Sheila Concari, 'Medusa Suite', Il FunaroAlle 21 di sabato, presso il Centro Culturale Il Funaro di Pistoia debutterà la lettura teatrale Medusa Suite, di Sheila Concari, protagonista la grande attrice francese Emmanuelle Riva (già candidata all’Oscar per Amour di Michael Haneke). Il mito di Medusa è rivisitato in chiave onirica, con le sembianze di un corpo composto da acqua e pietra, governato dalle leggi del sogno. In francese, con sopratitoli italiani. Il testo della lettura è stato, peraltro, pubblicato dalla casa editrice Mincione Edizioni e sarà presentato domenica 15, ore 17, presso la libreria Lo spazio (via dell’Ospizio) alla presenza dell’autrice e dell’attrice.
Prima e dopo la performance, vale a dire tutta la giornata di sabato al Funaro e la mattina di domenica al Teatro Bolognini, si terrà, invece, il convegno, curato da Piergiorgio Giacchè, intitolato Il Teatro della Critica. Un serrato confronto sul tema della cultura e della funzione critica in senso ampio e non esclusivamente in ambito teatrale, con Consuelo Battiston&Gianni Farina (Menoventi), Alfonso Berardinelli, Massimiliano Civica, Lorenzo Donati, Goffredo Fofi, Vittorio Giacopini, Daniele Giglioli, Nicola Lagioia, Sandro Lombardi, Claudio Morganti, Silvia Pasello, Attilio Scarpellini, Nicola Villa e Walter SitiNessuno ci ha invitati (comprendiamo: non vorremmo mai far parte di un club che abbia associati come noi, per parafrasare una battuta variamente attribuita a Woody Allen, Groucho Marx −opzione più probabile−, Oscar Wilde e Sigmund Freud), ma, se promettono un lauto buffet, potremmo anche andare a far danni da quelle parti.

Se crestomazia ha da essere, crestomazia sarà e, dunque, i nostri consigli veri finiscono qui. Ovviamente non è che vi diciamo di non andare altrove e, anzi, vi ricordiamo ancora il mastodontico Lavione alla Pergola fiorentina (Vita di Galileo, regia, appunto, di Gabriele Lavia), sino a domenica, così come il pasoliniano Porcile con la regia di Valerio Binasco a Prato (Metastasio), dove, nel frattempo, debutta al Magnolfi anche Virtù dell’oscurità (drammaturgia e regia di Paola Bigatto e Lisa Capaccioli, tratto da Le tre ghinee di Virginia Woolf, con Elena Ghiaurov, Valentina Cipriani, Francesco Dendi e Antonella Miglioretto). Menzioniamo anche Namur di Antonio Tarantino con Roberto Corradino Teresa Ludovico (responsabile della regia) a San Miniato (Teatrino dei Fondi) venerdì sera, e 12 baci sulla bocca, di Mario Gelardi (lo ricordiamo coinvolto nelle versioni sceniche di Gomorra e nella non memorabile Educazione siberiana) al Teatro Cantiere Florida di Firenze venerdì e sabato, nonché, per la settimana, L’apparenza inganna (Lombardi-Tiezzi), la terza puntata di Il giro del mondo in 80 giorni (Teatro Sotterraneo) a Pistoia.
Segnaliamo, in extremis, sabato sera, al Verdi di PisaIl convitato di pietra dell’autore settecentesco Giacomo Tritto, ancora parte del progettone dongiovannesco dello spazio pisano di cui ben presto parleremo: si tratta senza dubbio, nel complesso, di una delle idee più interessanti realizzate in ambito lirico dalle nostre parti. Insomma, gli appassionati ci vadano.

Passiamo e chiudiamo: niente male davvero. Se non ci arrestano (ne leggerete di belle), la prossima settimana saremo ancora qui.

Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.

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